Uguaglianza o equità?

E’ convinzione diffusa che a scuola i professori debbano trattare tutti gli studenti allo stesso modo, al punto che quando una classe ha l’impressione che questo principio non sia rispettato vi sono proteste e lamentele. Una cosa ugualmente evidente, però, è che non siamo tutti uguali. Questo fatto è sancito anche dalla legge 170, che riconosce agli studenti con disturbi specifici di apprendimento (dislessia, discalculia eccetera) il diritto ad una serie di agevolazioni, come l’uso della calcolatrice durante il compito di matematica o quello delle mappe concettuali durante le verifiche orali. Dal momento che, per ragioni di privacy, un docente non può dire alla classe quali studenti hanno disturbi specifici di apprendimento, accade che i docenti vengano accusati di fare disparità quando applicano la legge, riconoscendo ad alcuni studenti il diritto all’uso di questi strumenti.

C’è chi sostiene che la legge 170 dovrebbe essere un’occasione per applicare più in generale il principio di equità, che si può così sintetizzare: dal momento che non siamo tutti uguali, è in realtà ingiusto chiedere a tutti le stesse cose. Per dirla con le parole di don Lorenzo Milani, “Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali“. Altri obiettano che in questo modo si finisce per penalizzare quelli che si impegnano di più e per premiare i furbi, quelli che magari non hanno reali difficoltà, ma semplicemente non hanno molta voglia di studiare e chiedono scorciatoie.

Voi cosa ne pensate? Un docente dovrebbe trattare allo stesso modo tutti gli studenti, seguendo il principio di giustizia, o chiedere ad ognuno quello che può dare, seguendo il principio di equità?

36 pensieri su “Uguaglianza o equità?

      1. Cristina Marranchelli

        I metodi di insegnamento variano da docenti a docenti però quando ce un problema comune i docenti possono arrivare a delle conclusioni comuni che possono essere d’aiuto al ragazzo.

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  1. Fatima

    secondo me i docenti dovrebbero chiedere ad ognuno degli studenti quello che può dare,proprio perché alcuni di essi soffrono di disturbi specifici dell’apprendimento e come hanno il diritto di essere ”uguali” a gli altri,hanno anche il diritto di apprendere nei modi a loro più semplici.

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      1. Fatima

        secondo me vale un po’ per tutti perché spesso ci sono ragazzi che hanno difficoltà nello studio di una determinata materia pur non avendo disturbi di apprendimento certificati.

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  2. Giulia piumatto

    Secondo me le persone che hanno bisogno di un aiuto in più hanno il diritto di usufruirne per poi essere al pari di tutti gli altri alunni.E’ normale che ognuno di noi affronta le materie in modo diverso in base alle preferenze o ai disturbi specifici dell’apprendimento.Ogni docente dovrebbe aiutare le persone in difficoltà in modi da potermi mettere nella condizione di essere uguali agli altri.

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  3. Emanuela e Erika

    Secondo me è giusto trattare ogni studente in modo diverso, perchè se una persona ha problemi psichici va trattata in modo più “semplice” da una persona capace di ragionare con la sua testa,mentre la persona che ha bisogno di aiuto deve avere affianco un essere capace di aiutarla magari semplificandogli la strada,ciò non significa essere furbi ma bisognosi.

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      1. Emanuela e Erika

        Questo è vero ma la persona che dice che ciò è sbagliato è la persona che si sofferma al fatto che suo figlio/a non venga aiutato come gli studenti che hanno problemi e magari giudicano senza conoscere il problema del ragazzo/a.Se i professori vengo giudicati dagli studenti stessi la cosa cambia perchè un compagno di classe dovrebbe capire che comunque se altri vengono aiutati non perchè sono meglio o altre cose ma semplicemente perchè non è capace di agire da solo e perciò ha bisogno del sostegno.

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  4. alessandro romei

    lo studente con dei problemi dovrebbe essere aiutato e dovrebbe essere il primo a chiedere alla proff un qualsiasi aiuto o un ulteriore spiegazione di un argomento , qualsiasi cosa esso pensi possa aiutare a superare il problema .

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  5. Yoanna Bilcheva

    Prima di tutto non siamo uguali….ognuno ha il suo carattere, le proprie difficoltà e i propri bisogni.La scuola secondo me è un luogo dove dobbiamo scoprire chi siamo e crescere,sentirsi liberi di esprimerci e poter creare una identità.Quindi cosa voglio dire?Che i professori devono valutare gli studenti in diverso modo(certo nessuno è meglio dell’altro). Beeh ovviamente non devono sottovalutare la razza,il colore della pelle,le loro provenienze e soprattutto NON DEVONO AVERE LE LORO PREFERENZE (come molto spesso capita nelle scuole).
    La cosa più importante è che i studenti non si influenzino sui voti….sono importanti…MA NON RIUSCIRANNO MAI A VALORIZZARE LA NOSTRA INTELLIGENZA O PERSONALITA’. Non è detto che se sai la storia a memoria sei perfetto…questo è solo un bene tuo e magari ti potrebbe aiutare in futuro.

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      1. Yoanna Bilcheva

        Intendo dire molti professori valutano i studenti in base a quanto gli stanno simpatici. Tante volte non riescono a capire le difficoltà di un studente..o magari non vanno incontro ai loro problemi…

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            1. Avete provato a parlarne? Può essere che sia un equivoco. Ad esempio, prima di venire da voi una studentessa mi ha chiesto un chiarimento sul modo in cui l’ho interrogata. Se non ci fossimo chiariti, magari avrebbe pensato che ho simpatie o antipatie.

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              1. Yoanna Bilcheva

                Non ne voglio parlare con i professori perché credo che parlarne peggiora la situazione.Preferisco seguire il consiglio di mio babbo..cioe se so le cose e so spiegarle ,non mi devo mai sottovalutare per un voto….e penso che abbia ragione.

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  6. Cristina Marranchelli

    Secondo me dobbiamo essere trattati allo stesso modo perché in base al colore della pelle e della lingua o del luogo di provenienza non ci possono essere differenze.
    In alcuni casi non si tratta di INGIUSTIZIA ma di essere CORRETTI verso una persona, il professore deve essere onesto e dare il giusto voto in base alla difficoltà e non in base alle caratteristiche fisiche delle persone. Alle elementari c’era un ragazzo che veniva trattato male dalle maestre e gli davano voti bassi nonostante lui si metteva di impegno nel fare le cose, a noi compagni di classe non ci sembrava giusto però non potevamo dire niente.

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  7. Roberta

    credo che sia giusto tener conto delle capacità dei singoli alunni poiché non sia fatta ingiustizia nei confronti di chi non ha tutte le competenze richieste per un determinato quesito. mentre sarebbe anche giusto da parte dei professori rendere presente le diverse capacità dei vari studenti alla classe .. naturalmente non dicendo il nome e cognome della persona ..ma dichiarando la presenza di bisogni di aiuto da parte di alcuni

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    1. Antonio Vigilante

      Però è molto difficile agevolare un alunno senza dire alla classe che ha bisogni particolari e difendendo la sua classe. Può succedere che il docente venga accusato di fare “preferenze”

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  8. Niccolò Bigliazzi

    io penso che un docente dovrebbe trattare allo stesso modo un altro studente e di rispettare ugualmente la privacy del compagno senza prenderlo in giro e se ha problemi di dislessia bisogna aiutarlo a farli capire le cose che non ha capito.

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  9. Donat

    Ognuno di noi è unico e non è uguale a nessuno. I professori hanno tutti il loro modo di fare. C’è chi nel suo essere se stesso non arriva a livelli che la scuola li reputa comuni e ciò è un piccolo problema che può essere risolto molto facilmente e lo applicano di già. Il rapporto tra un alunno ed un professore deve essere, perché no, una semplice amicizia che però rispetta dei limiti… E dovrebbero capire (sempre limitato) che non siamo delle macchine da programmare come si viene desiderati ma ognuno arriva dove ha intenzione di arrivare.

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  10. Hady/Gabriele

    Secondo noi il miglior principio è quello di equità perchè non tutti siamo uguali e ciascuno ha diritto di essere aiutato a migliorare i suoi punti deboli e a dimostrare le sue capacità in ciò che gli riesce meglio.
    Il principio di equità è giusto perchè non trasmette hai ragazzi che nella società tutti devono essere uguali , tutti la devono pensare allo stesso modo; il principio d’equità riesce a far capire che il diverso è buono , che gli alunno non devono nascondere le loro capacità ma farle emergere e essere premiati per questo.

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  11. Rosti

    io penso che l’insegnante deve chiedere le cose secondo il livello di alunno. Se vede che il suo livello è alto, che impegna tantissimo, cosi’ può chiedere anche qualche cosa in più. Però se vede che l’alunno non è interessato in questa materia e si vede che si distrae durante la lezione, cosi’ lo interroga e gli mette 6- ed è finita. io penso che si deve lavorare in questo modo.

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  12. costantino

    Per quanto riguarda lo studio dovremo essere trattati in modo diverso.Se i professori vengono pregiudicati allora secondo me dovremmo togliere la privatezza(privacy)Per quanto riguarda gli errori e i bullismi che le persone con handicap fanno a gli altri dovremmo essere trattati tutti allo stesso modo,con le stesse punizioni e rimproveri.Tutti i giorni quando entro in classe,una persona mi saluta e mi abbraccia con un sorriso.Questo mi fa piacere, ma se per qualche motivo non la saluto o non la saluto come vorrebbe lei,capita moltissime volte che venga picchiato con cazzotti ,ceffoni e botte;spesso anche solletico,la cosa che mi da più fastidio a questo mondo .A volte mi fa male,a volte mi da solo noia;però mi danno molto fastidio entrambe le cose.Questo non avviene solo la mattina ,ma per tutta la durata del giorno scolastico senza un apparente motivo (perfino all’uscita).Tutti i giorni parlo con la professoressa Giglio di questo problema,ma lei non fa niente ,dando scuse che non cambiano il mio problema. Allora mi devo difendere da solo ,applicando gli stessi metodi che vengono usati su di me. Questo non mi piace ,preferirei che questa persona capisse che non conviene ne a me ne a lei.tutto questo poema per spiegare quello che scritto in precedenza sui bullismi e gli errori che … .Per certi motivi secondo me dovremmo essere trattati allo stesso modo .

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