La scuola improbabile -2

Tiro un po’ le somme delle discussioni che abbiamo fatto sulla scuola. Le idee e le critiche più interessanti che sono emerse mi sembrano le seguenti:

a. I professori

Alcuni hanno sostenuto che i professori sono troppo distaccati, si credono quasi delle divinità e lasciano poco spazio agli studenti, esprimendo anche dei giudizi che feriscono. Si chiede dunque un rapporto più informale. Qualcuno però al contrario sostiene che ormai i ruoli si stanno confondendo, c’è troppa parità.
Maria Antonietta dice che i professori non “dovrebbero essere troppo dottrinali e troppo ansiosi di fare il loro lavoro alla perfezione”. Se ho capito bene, Maria Antonietta vuol dire che un docente dovrebbe essere più rilassato, evitare troppe nozioni e parlare degli argomenti della lezione come stesse raccontando a degli amici una cosa bella. Se è questo che intende, penso di poter essere d’accordo.

b. L’ascolto

I professori dovrebbero ascoltare di più gli studenti. Secondo Nicoletta, dovrebbe esserci un luogo fisico dove gli studenti possono incontrare i loro docenti e parlare dei propri problemi personali.

c. Le materie

Molte di voi pensano che sarebbe meglio eliminare alcune materie considerate inutili o “futili”, in particolare musica ed arte. Sarebbe meglio invece trattare in modo più approfondito cose utili, come l’informatica. Permettetemi di dire la mia. Cos’è utile? Siamo sicuri di poter vivere bene facendo solo cose utili e circondati solo di cose utili? E la bellezza dove la mettiamo? Non serve proprio a niente? Io dico che la bellezza serve forse più di tutte le cose utili. Credo che non si possa vivere bene, senza bellezza. Per questo arte e musica – come la letteratura – sono cose essenziali.
Più in generale, vi invito a riflettere sullo scopo della scuola. Pensate che la scuola debba solo prepararvi a lavorare (e quindi darvi solo cose utili), o più in generale debba aiutarvi a diventare persone complete, in grado di apprezzare le cose belle e buone della vita?

d. Argomenti da affrontare

Alcune sostengono che non bisognerebbe studiare solo le discipline, ma affrontare anche i temi di attualità ed i problemi di voi giovani. Questo andrebbe fatto con una disciplina a parte (che so, attualità), o all’interno delle singole discipline?

e. Tempo prolungato

Sorprendentemente (per me, almeno), qualcuna di voi ritiene che sarebbe meglio restare a scuola fino al pomeriggio, in modo da non avere poi compiti da fare a casa.

f. Attività pratiche

Bisognerebbe fare anche attività pratiche, che avvicinino al mondo del lavoro. Una di voi però ha obiettato che le attività pratiche non sono adatte al Liceo. Noi stiamo discutendo della scuola in generale, non solo dei Licei. Ritenete opportuna o no l’introduzione di attività pratiche in tutte le scuole?

g. Le strutture

Le scuole dovrebbero essere costruite meglio, con aule più grandi, banchi e sedie adatti alla vostra corporatura e un computer per ogni banco. Qualcuno vuole aggiungere qualcosa?

Possiamo continuare la discussione sviluppando questi punti, ma vi sono anche altri che non sono stati toccati (o sono stati appena sfiorati): ad esempio le interrogazioni, i voti, le bocciature, le assemblee… Non perdete di vista la questione fondamentale: a che deve servire la scuola?

60 pensieri su “La scuola improbabile -2

  1. post.8

    In riferimento a quanto detto dal prof,noi pensiamo che le attività pratiche siano davvero utili nella scuola,in modo da preparare gli alunni al mondo del lavoro;quindi noi crediamo che sia opportuno riservare le attività pratiche agli ultimi 2 anni.Ad esempio,cosa molto importante oggi è l’informatica,quindi,siamo d’accordo con quanto detto dal prof.Invece,non siamo affatto concordi all’idea di avere scuole nuove,belle ecc…Cose futili che non servono a migliorare la cultura degli alunni;ma sarebbe solo uno spreco.Mary e Nenè

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  2. post iazz

    fatta eccezione di alcuni prof..la maggior parte tende spesso a sottolineare questa differenza tra alunni e prof…anche perchè noi alunni non possiamo rivolgerci ai prof in maniera amichevole..

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  3. post 5

    io ormai sono arrivata all’ultimo anno e sono arrivata a un punto in cui mi da fastidio essere giudicata e non sopporto essere detta “in questa interrogazione sei andata da 5 o da 6 o da 7” e vorrei una scuola in cui non ci sia una valutazione in tutto cio che si fà.

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  4. Margherita e Ivana

    a nostro parere dovrebbe essere così,le interrogazioni dovrebbero esserci ma senza comportare un giudizio sull’alunno in quanto questi non sempre rispecchiano il vero valore di una persona.senza calcolare le ingiustizie …..ma questo è un’ altra questione .post 12

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  5. post 2

    Noi pensiamo che banchi o poltrone non facciano la differenza perchè non conta la struttura ma quello che facciamo all’ interno della scuola. Voi parlate di un rapporto spirituale tra alunni e docenti, ma in che modo lo realizzate ogni giorno con noi?

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  6. Luciano

    Io sn favorevole ad una scuola cn piu’attivita pratiche perchè cmq fuori c è una realtà che si basa soprattutto sulla praticità,e noi è cn essa che dobbiamo confrontarci.Sono d’ accordo anche x l’ ampliamento delle scuole con piu’ laboratori linguistici e soprattuttio con piu’ laboratori di informatica che ci preparano visto che oggi il compiuter è diventato l’ elemento essenziale in campo lavorativo.Riguardo i voti…..credo meglio no comment.post11

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  7. post iazz

    secondo noi si..perchè deve esserci sempre un piccolo limite da non oltrepassare..come si verifica anche in famiglia..se non ci fosse questa differenza non ci sarebbe educazione..

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  8. posto 7...

    sarebbe utili che ogniuno alla fine si faccia un esame di coscenza perchè noi prima ci facciamo minacciare e poi ci ribelliamo sarebbe meglio discuterne al momento stesso con il prof con chiunque anche con il presidende della repubblica il papa e chi volete ma senza che nessuno degli alunni si tiri INDIETRO COME MOLTI CHE PRIMA SI LAMENTANO E POI FANNO L’INCHINI AI PROF PER NON UTILIZZARE LA VOLGARITà

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  9. post 2

    prima di tutto non era una critica, vorremmo solo sapere il vostro modo di instaurare con noi questo rapporto spirituale, perchè la nostra sentenza è inappellabile? questo dimostra come sempre la vostra incomprensione nei nostri confronti.

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  10. Antonio Vigilante

    Post. 8: Io penso che un buon inizio sarebbe quello di conoscere i vostri diritti e farli valere. Ad esempio, voi avete il diritto di conoscere sempre il risultato dell’interrogazione; e di conoscerlo subito.

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  11. post iazz

    x lucia..così facendo ci metteremmo contro i prof magari prendendo anche una bella nota personale..bisogna anche ribellarsi con i prof….e poi cmq….stiamo parlando di relazioni con persone che un domani non avranno più nulla a ke fare con noi…quindi non serve a niente lottare.

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  12. post.8

    Esatto prof.Vorremmo e sarebbe giusto conoscere subito l’esito dell’interrogazione…Ma ci sono prof che non sono d’accordo a metterci al corrente del nostro voto.Invece ci sono prof,come voi,la prof di spagnolo che ci informano dell’esito delle interrogazione,anche spiegandoci il perchè e il x come del risultato.Quindi bravo prof.Vigilante!!!

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  13. sara&fede

    riguardo ai prof distaccati… siamo d’accordo sul fatto che non dovrebbero apparire in questo modo a noi studenti… la scuola sarebbe molto più positiva, secondo noi, se si creassero più spesso momenti di discussione. la nostra profe ci piace prorpio per questo… perchè ci lascia liberi di esprimere quello che pensiamo riguardo gli argomenti più disparati! e spesso la conversazione diventa mooooooolto interessante e utile ad espandere la nostra “visuale”!

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  14. Ila

    Hai ragione Laura… forse ci basiamo troppo sulle cose materiali e non pensiamo a quello che ci dicono e/o insegnano…!!!
    la cosa migliore sarebbe batterci per difendere i nostri voti e la nostra preparazione che non sempre viene sottolineata…

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  15. sara&fede

    ila spesso però giudichiamo i nostri voti dopo la delusione… bisognerebbe sentire il giudizio di qualcuno di imparziale! infatti ci si lamenta sempre per un voto troppo basso, mai per quelli troppo alti!

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  16. Ila

    però quando sai di non meritarti un voto non credo che sia cosa giusta restare zitti e non cercare di difendersi… in fondo parlare e dialogare non ha mai fatto male a nessuno… anzi secondo me è costruttivo…!!!

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  17. ale e gigia

    siamo una classe affiatata!lo pensiamo tutti allo stesso modo..o quasi.. in fondo siamo tutte persone.. e come tali pretendiamo rispetto, ricordando però che noi dobbiamo essere i primi a mettere in pratica ciò. grazie prof per questo..

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  18. lara

    secondo me, però, anche se ci impegnassimo con tutte le nostre forze per ottenere una qualche parità di rapporto, non ci riusciremo mai per il fatto che forse è da troppo tempo che è così…

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  19. zeno & sweet

    riteniamo che sia giusto,come del resto è già stato detto,che,per quanto riguarda il rapporto alunni-prof,sia giusto ci sia una parità dal punto di vista umano ma deve esserci un certo “distacco” ,nel senso che esista sempre una differenza tra ruoli…cerchiamo la giusta parità!!non confondendola con la mancanza di rispetto!

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  20. maria antonietta

    è vero che le cose a scuola vanno così da troppo tempo. a volte l’idea di un cambiamento può spaventare alcuni, ma fin quando questo serve per migliorare ogni singolo membro dovrebbe essere pronto a cambiare per il bene di tutti. nel corso del tempo la scuola è stata sempre un’istituzione troppo rigida, i nostri professori provenendo da tali scuole tendono a imporre lo stesso rapporto con noi. per poter

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  21. @lessia

    beh devo dire che oggi la professione dell’insegnante è molto difficile da svolgere.Oggi c’è molta parità tra insegnante e alunno,quando le cose dovrebbero andare diversamente.Io sn un’alunna ma a dir la verità a volte mi trovo difronte scene di discussioni tra alunni e professori che mi spaventano.
    L’insegnante dovrebbe far sentire di più la sua “autorità” rispetto a noi alunni.
    Però ci sono alcuni insegnanti che a volte questa “autorità” l’elevano all’ennesima potenza,e questo è anche sbagliato.
    A mio parere le cose giuste stanno nel mezzo non bisogna ne esagerare neanche il contrario.

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  22. fare l’insegnante è assai difficile. L’autorità diverge dall’autoritarismo, proprio perché quest’ultimo viene imposto con la forza, mentre l’autorità è una conquista quotidiana sul campo e che dipende dalla preparazione, dalal professionalità, ma anche dalla capacità di sapersi mettere in gioco e in discussione con gli allievi. Di saper creare reti di relazioni significative che coinvolgano tutta la classe, dove il docente resta un punto fermo e indiscutibile, non per la sua forza di imposizione, ma per le sue doti “indiscutibili” di guida e di riferimento per gli allievi. Chi non sa relazionarsi in questo modo ha poco da dare ai giovani. Capita spesso di incontrare formidabili cultori della loro disciplina, ma purtroppo, assolutamente incapaci di insegnare…

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  23. Cinzia

    sicuramente è tanto difficile insegnare,al giorno d’oggi(secondo me)i prof non sono piu dei punti di riferimento per gli alunni..bisogna intervenire prima che sia troppo tardi,bisogna attirare l’attenzione dei giovani in qualsiasi maniera…tutti si lamentano della nuova generazione ma nessuno si chiede come mai questa generazione si è ridotta in queste condizioni!se i giovani sono passivi,privi di interessi la responsabilità è maggiormente degli adulti…sin da bambini si assorbe tutto e ribadisco tutto ciò che ci avviene attorno e se i risultati sono negativi la società è formata male(compresi gli adulti )I RUOLI DEVONO ESSERE BEN DISTINTI e quindi i prof devono adempiere al meglio al proprio servizio

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  24. Non sono d’accordo, Cinzia, quando dici che “bisogna attirare l’attenzione dei giovani in qualsiasi maniera”. Per questa via va a finire che si diventa dei buffoni, pur di attiare l’attenzione; o che si trasforma la scuola in qualcosa che assomiglia allo spettacolo. Se provo a guardare alla televisione gli spettacoli indirizzati agli adolescenti, mi rendo conto di una cosa: chi pensa questi programmi considera gli adolescenti come dei bambini appena un po’ cresciuti, oppure come delle persone scarsamente intelligenti. Io penso che la scuola debba essere, al contrario, il luogo dove gli adolescenti sono trattati come persone adulte, e soprattutto come persone intelligenti, cui si possa e si debba chiedere qualche sforzo di pensiero, qualche disagio, qualche assunzione di responsabilità. Vorrei che ci fossero nella società molti contesti educativi in grado di contestare e contrastare l’infantilismo intenzionale della televisione. Le parrocchie potrebbero essere un altro di questi luoghi; non, però, se si riducono ad essere luoghi dove si gioca a biliardino o a ping pong. Don Milani suggeriva di fare il miglior uso del rtavolo da ping pong spezzandolo in due.
    Quanto ai ruoli, concordo: naturalmente il professore è professore e lo studente è studente. Ma i ruoli, come sai, possono essere negoziati. Ogni docente può interpretare il suo ruolo in modo diverso, in relazione ai suoi studenti. Io credo che il modo migliore di fare il docente sia quello di stabilire con gli studenti una relazione che non sia di potere. E’ una cosa difficile, perché tradizionalmente le relazioni nella scuola sono relazioni di potere; ma difficile non vuol dire impossibile.

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  25. Pingback: oggi è sabato, ma non il solito sabato fascista. « where were you in 92?

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