Il contratto di responsabilità parentale

Per una volta lasciamo da parte il testo di Alexander Neill. Vorrei che discutessimo di una proposta avanzata dal governo francese per migliorare la qualità dell’istruzione pubblica. Il problema è simile a quello italiano: studenti che non vanno a scuola o, quando ci vanno, si comportano male, non studiano, non rispettano i docenti ed i compagni. Il governo francese vorrebbe introdurre un contratto obbligatorio tra la scuola ed i genitori dello studente, con il quale questi ultimi si obbligano a seguire i figli, assicurandosi che vadano a scuola e che a scuola si comportino bene. Se ciò non avviene, i genitori possono essere puniti in vari modi, fino a giungere alla sospensione degli assegni familiari,che sono un contributo economico mensile che lo stato offre alle famiglie. (Trovate i dettagli della notizia qui)
Vorrei sapere se siete d’accordo con questa proposta e pensate che possa funzionare anche in Italia; se la ritenete sbagliata, vorrei sapere perché, ed in quale modo secondo voi è possibile affrontare il problema.

33 pensieri su “Il contratto di responsabilità parentale

  1. utente anonimo

    secondo noi della postazione 8,non sarebbe corretto, per la vita privata-personale degli alunni, che i genitori debbano”dover”seguire i figli anche durante quelle poche ore che abbiamo a disposizione per allontanarci dalla famiglia…non crediamo che sia giusto neanche che gli alunni in se si comportino male, ma dovrebbero imparare a diventare più autonomi e imparare a saper gestire in qualche modo il propio comportamento.post..8.

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  2. utente anonimo

    Poichè in Italia gli assegni familiari sono inconsistenti, chiediamo che ai genitori inadempienti venga decurtato metà dello stipendio oltre agli assegni.

    Postazione centrale

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  3. utente anonimo

    post 9:

    Secondo il nostro punto di vista la presenza del genitore nella classe potrebbe cambiare in parte l’atteggiamento dello studente anche se dipende da persona a persona.

    Per quanto riguarda la sospensione dell’assegno familiare nei confronti del figlio non comporterebbe alcun cambiameto comportamentale col genitore e con gli altri.

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  4. Per post. 12 (commento #16). Sono assolutamente d’accordo, credo che gli studenti dovrebbero avere un piccolo reddito fornito dalla scuola. Perché questo avvenga, però, gli studenti dovrebbero lavorare anche, producendo beni dalla cui vendita la scuola ricaverebbe i soldi necessari.

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  5. utente anonimo

    Io sono mooooolto daccordo con la post. centrale sul fatto di permettere agli alunni meritevoli migliori occasioni di viaggiare e conoscere, anche in modo da stimolare gli altri. Post.5

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  6. utente anonimo

    Post 9:

    Per il prof:crediamo che gli studenti siano assolutamente contrari alla presenza dei propri genitori durante le lezioni perchè quelle poche ore che hanno a disposizione senza i genitori le vorrebbero trascorrere

    IN SANTA PACE!!!!!!!

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  7. utente anonimo

    Peraltro aggiungo, avendo avuto un occasione, che è molto bello fare dei viaggi importanti con la scuola, ti ricorda che a volte il tuo impegno puó portarti anche fuori dall’italia in posti meravigliosi che col passare del tempo racchiuderanno ricordi indimenticabili… Post.5

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  8. Post. 5: E’ vero. Proprio perché sopno esperienze formative importanti, credo che i viaggi dovrebbero essere consentiti a tutti. Altrimenti chi è in gamba diventa sempre più in gamba, e chi non lo è peggiora ulteriormente per mancanza di stimoli.

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  9. utente anonimo

    …Immagino che, per arrivare all’idea di un “contratto” del genere, si sia constatata una situazione di “abbandono” a se stessi dei ragazzi, poco seguiti dalle famiglie.

    Ora, o i genitori non si occupano dei figli per scelta, o per disinteresse, o per un oggettivo disagio, ad es economico.

    – Se lo fanno per scelta, considererebbero il contratto un’illecita intrusione nelle loro metodi educativi;

    – se lo fanno per disinteresse e distrazione, forse controllerebbero che il figlio esca dalla porta, ma non potrebbero influire granché sul suo comportamento al di fuori. Continuerebbero a non sapere nulla di lui senza accorgersi, quindi, dei reali problemi alla base;

    – se lo fanno per una reale difficoltà familiare, non potrebbero comunque assolvere ai loro compiti finché non raggiungono migliori condizioni (e di qui l’assurdità di sospendere gli aiuti economici).

    Per queste ragioni, mi pare che un contratto del genere sarebbe abbastanza inutile…

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